La dipendenza

Ci hanno insegnato che l’essere umano è un animale sociale, ma non ci hanno mai spiegato come gestire e vivere una relazione, di qualsiasi tipo essa sia: interpersonale, (an)affettiva, familiare, amicale o lavorativa.
Viviamo in una società e ogni giorno ci interfacciamo con decine (se non centinaia) di persone, districandoci fra i compiti più disparati, spesso dimenticando che il nostro fine ultimo è quello di esser felici; finiamo così per non salutare il nostro vicino di casa, litigare per un parcheggio, innervosirci alla coda della cassa del supermercato o sfogare le nostre frustrazioni con i nostri figli e le persone che amiamo.
Ma come possiamo schermarci dal mondo esterno e non lasciarci condizionare da chi ci fa arrabbiare o (peggio) ci porta verso atteggiamenti autolesionisti?
Lavorando sul nostro io interiore (attraverso percorsi di meditazione, ascolto di noi stessi, respiro consapevole, pratiche di crescita personale, ecc.) potremo veramente renderci conto di una cosa fondamentale: attiriamo (costantemente) ciò che più si confa alla nostra crescita personale.
Inesorabilmente, l’universo non fa altro che inviarci ciò (e chi) di cui abbiamo bisogno e noi siamo i veri responsabili di qualsiasi cosa ci accada.
Tutta la realtà che ci circonda è fatta di energia in movimento, campi elettromagnetici e vibrazioni: vibrano i nostri organi, le nostre parole, i nostri pensieri e le nostre emozioni.
Lavorare su noi stessi è la nostra prerogativa: l’unico vero impegno universale che la vita ha deciso di assegnarci ed è la fonte di ogni soddisfazione (quando adempiamo ai nostri incarichi) o di frustrazione (se preferiremo procrastinare).
La storia ci insegna che tanti personaggi, dal passato difficile e burrascoso, sono riusciti a rendere le loro vite dei veri capolavori e in tantissime parti del mondo le popolazioni ‘meno fortunate’ (che brutta questa definizione) sono spesso quelle più sorridenti e altruiste.
Da ciò deduciamo che la nostra pace interiore e la nostra felicità non dipendono dal ceto sociale di nascita, dal conto in banca o dalla nostra apparenza fisica.
Essere persone bilanciate ed equanimi significa essere padroni delle proprie emozioni, della propria capacità d’espressione (le parole sono delle armi potentissime) e finalmente capaci di attirare ciò che veramente vogliamo.
“Continuo a ritrovarmi sempre nelle stesse situazioni!” “Incontro solamente quel tipo di persone!” “Mai che le cose vadano come dico io!”
Sono frasi che abbiamo sentito (e a volte pronunciato) troppe volte: facendo sempre lo stesso tipo di azioni, perché ci si dovrebbe aspettare un esito diverso? Se lanciamo una pietra verso l’alto, dovremmo aspettarci che dopo mille tentativi possa restare sospesa a mezz’aria?
Tecniche per lavorare sui noi stessi ce ne sono una infinità, ma fintanto che cercheremo al di fuori di noi stessi la risposta alle nostre domande o che aspetteremo un evento esterno per risolvere ciò che veramente ci attanaglia, resteremo al palo. Dagli altri possiamo aspettarci un aiuto ad affinare la tecnica, a correggere i nostri sbagli e fare il punto della situazione quando ci sentiremo persi (o statici), ma la vera crescita personale nasce sempre e solamente da una consapevolezza interiore, seguita da una volontà di cambiare le cose e non aspettare che si risolvano da sé.
Pensare di esser felici intraprendendo una relazione, fare un figlio per dare un senso alla propria vita, colmare un vuoto con una bottiglia, distrarsi da un ricordo doloroso con una sostanza tossica o voltare le spalle alla situazione nella speranza che magicamente cambi, sono solo perdite di tempo (per non dire peggio); ancora, tali atteggiamenti non fanno che allontanarci dai nostri veri compiti: vivere il momento presente ed esser equanimi.
Le dipendenze si configurano, niente di più e niente di meno, come veli che usiamo per non vedere ciò che veramente manca in noi, per esempio: la dipendenza dalla zucchero è la mancanza di dolcezza nella propria vita, la necessità di conquistare tante donne nasconde una bassa stima in sé stessi, il frequentare persone violente tradisce la mancanza di amore che si ha nei propri confronti e la lista va avanti.
La presa di coscienza di avere un problema parte proprio da qui: ogni qual volta, vigili e attenti, ci rendiamo conto di non esser liberi di scegliere o ci sentiamo condizionati da qualcosa o qualcuno, dobbiamo riconoscere il campanello di allarme che ci dice di esser di fronte a un blocco emozionale.
Siamo vivi per fare esperienze e abbiamo due scelte: continuare a ripetere o apprendere la lezione e passare alla successiva. Ogni evento perde la connotazione di positivo o negativo: qualsiasi esso sia (anche se alcuni sono più o meno desiderabili di altri) è stato da noi attirato ed è esattamente ciò di cui dovevamo fare esperienza in quell’esatto momento.
Lavorare su noi stessi (ora e costantemente) e sviluppare la capacità di esser gli artefici della nostra realtà è la soluzione a tutti i problemi che possono palesarsi, sia essi risolvibili (con attitudine positiva, nessuna ansia o aspettativa e tranquillità d’animo) sia non risolvibili (con accettazione e flessibilità per far fronte alle conseguenze).
Di tecniche ce ne sono veramente a bizzeffe e anche i segnali che il corpo ci manda, sotto forma di dolori o tensioni, sono preziose informazioni che ci possono instradare verso il riconoscimento del problema (basti pensare alla Metamedicina).
Quindi basta scuse, basta rimandare e basta cercare altrove ciò che può essere solo e unicamente dentro di noi: viviamo ogni singolo attimo presente (l’unica realtà che veramente esiste) in piena presenza, consapevolezza e gratitudine, poiché non possiamo dare amore agli altri se prima non amiamo noi stessi.
Una volta che saremo sintonizzati sulle frequenze ‘giuste’ e saremo veramente consapevoli che tutto (ma proprio tutto) dipende solo e unicamente da noi, non andremo più in giro a cercare scuse o relazioni tossiche (con persone, attività o sostanze), non ce la prenderemo più col prossimo e non ci affideremo ad aiuti esterni.
La consapevolezza è più di metà dell’opera e la motivazione giusta è l’arma più efficace: grazie a esse saremo sul sentiero giusto per scovare la soluzione più adatta al nostro problema; ma aggiungerei anche che il presente è l’unica vera realtà e l’amore (incondizionato) è la forza più potente.
Ora che sappiamo tutto questo, non c’è più nulla che possa fermarci.
Con amore,
Massimiliano Perrella – Operatore Olistico
Pagina FB: www.facebook.com/MassimilianoPerrellaOperatoreOlistico
Dorothy
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